Eventi di maggio e giugno 2021

Prof Andrea Bacciotti: Le meridiane ed il calcolo delle ore – Da remoto

17 maggio 2021

Il tempo gioca un ruolo importante nell’organizzazione delle attività umane. Per questo, fin dall’antichità, si è cercato di stabilire regole e costruire strumenti per calcolare il trascorrere del tempo. In antico, nelle aree geografiche di cultura greco-latina, l’uso più comune era quello di considerare solo l’intervallo di tempo che va dall’alba al tramonto, suddiviso in 12 ore (sistema ad ore disuguali). Agli inizi del secondo millennio, quando vengono costruiti i primi orologi meccanici, diventa più facile includere nel conteggio anche la notte. Le ore diventano 24: la numerazione inizia, di solito, dal tramonto (sistema a ore italiche). Solo agli inizi del milleottocento si afferma l’idea di fissare l’ora “zero” alla mezzanotte (sistema di ore alla francese).Fino agli anni 30 del secolo scorso (invenzione degli oscillatori al quarzo), il modo migliore di determinare l’ora era quello di far riferimento alla posizione del sole. Dopo l’adozione del sistema dei fusi orari (fine del milleottocento), i nostri orologi non segnano più l’ora locale, ma un’ora convenzionale corrispondente all’ora (locale) del meridiano centrale del fuso all’interno del quale si ci trova. L’ora rilevata da una meridiana (se tarata in ore locali) richiede pertanto una correzione (fissa). A questa, va aggiunta una seconda correzione (variabile), necessaria in quanto l’effettiva durata del giorno (inteso come intervallo di tempo tra due passaggi successivi del sole sulla verticale di un certo luogo) dipende dalla velocità della terra nel suo moto di rivoluzione attorno al sole, che non è costante. Le meridiane oggi vengono costruite, per lo più, con funzione decorativa.


LO SCI D’ERBA FEDERALE SBARCA A TORINO

Venerdi 28 maggio alle 14 al campo di sci d’erba di Torino, in Strada del Nobile 86, c’è stata l’inaugurazione del primo corso di formazione per allenatori della Scuola Tecnica Federale di sci d’erba della FISI organizzato in una grande città italiana.

Torino è l’unica metropoli europea che dispone di una pista di sci d’erba omologata FISI-FIS.

All’inaugurazione son stati presenti il responsabile della Nazionale azzurra di sci d’erba Fausto Cerentin, il plurivincitore della Coppa del Mondo di sci d’erba Edoardo Frau, il Presidente del Comitato Alpi Occidentali della FISI Pietro Blengini, il Presidente del Rotary Club Susa e Valsusa Claudio Perazzini – sponsor dell’ iniziativa – oltre agli sciatori tesserati FISI.

Domenica mattina, 20 giugno,  si è svolta la premiazione della seconda giornata di competizione nazionale di sci d’erba “Talento verde”.


William Liboni: Io e la Società

1 giugno 2021

Il Dr. William Liboni, laureato in Medicina e  Chirurgia a Torino nel 1969, dal 2006 è Presidente della Fondazione “Un passo insieme” Onlus e dal 2012 dirige il Centro Socioterapeutico Riabilitativo gestito dalla Fondazione stessa. L’individuo, in una società fluida, sta diventando sempre più come una goccia d’acqua in un’onda dell’oceano: insieme a tantissimi altri ma ognuno vive la sua esperienza seguendo l’evoluzione degli eventi. Nell’esperienza Sars-CoV-2 si è percepita l’importanza di un’interconnessione tra le persone. L’evento traumatico come la pandemia ha si evidenziato le potenzialità terapeutiche, curative ed il sostegno di strutture, ma ha anche evidenziato come vi sia una difficoltà strutturale. La Fondazione Un Passo Insieme è nata in seguito all’esperienza della solitudine delle persone e delle famiglie con fragilità e ha come progetto la realizzazione di un  “Giardino delle sensazioni” per l’accoglienza delle famiglie e di una “Casa del Dopo di Noi” per persone con grave disabilità, con annessi mini alloggi per i genitori degli ospiti.


STORIA  DI  MARRONAI  TICINESI IN GIRO PER L’EUROPA E L’AMERICA DA OLTRE 4 SECOLI

7 giugno 2021

La nostra Famiglia è originaria dalla Svizzera Italiana, da una delle valli del Cantone Ticino: VAL BLENIO  dove questa attività era tradizionale.

La castagna,  e ancora più il marrone hanno avuto una grande importanza nell’economia montana.

Il vero marrone è un prodotto solo italiano:  l’ultima definizione scientifica del marrone risale al 1945 ad opera del Fenaroli. 

Il mestiere del venditore di castagne, fresche e cotte, era tipico dei montanari delle alte Valli del Ticino (Ducato di Milano) che nel periodo invernale si recavano oltre il confine ticinese (verso Nord ) e in Italia. Ho presentato una fotografia di un particolare del regale presepio della reggia di Caserta (fine ‘700) dove la venditrice di caldarroste utilizza una pentola e tutti gli attrezzi che sono ancora quelli attualmente usati per chi fa caldarroste sulle strade.

Il nostro bisnonno Giovanni Cavargna Bontosi con il fratello Lorenzo si trasferiscono a Torino dove nel 1857 affittarono dei locali in via delle Quattro Pietre 7 (Porta Palatina) dal Patrimonio Regio.

intorno a Susa, il sorgere di decine di piccole imprese  furono impegnate nella lavorazione e nella esportazione, tanto che i marroni di Torino, diventarono famosi e richiesti in tutta Europa.

La casa madre Baggetti & Planzi con sede e magazzini a Milano, dispone di attività a Cuneo, Bologna, Figline Valdarno (Fi) e Pontecagnano (Na).

Nel 1927 si costruisce a Bussoleno un grande magazzino con uffici.

Il mercato Usa è diventato sempre più importante.


Ing Alberto Iacomussi: La demolizione del Ponte Morandi

14 giugno 2021

Alberto Iacomussi si è laureato a Torino nel 1998.Nel  2007 costituisce la Società di Ingegneria  IPE Progetti che può contare attualmente una trentina di collaboratori ed è attiva in Italia ed all’ estero con progetti qualificati. Gli interventi di demolizione di strutture complesse richiedono un impegno progettuale Nel caso particolare della demolizione del viadotto Polcevera, una delle massime espressioni della capacità progettuale dell’ingegneria italiana nel campo delle strutture in cemento armato precompresso, si tratta di un’opera estremamente resistente concepita per sopportare carichi elevati ma allo stesso tempo fragile. Questa fragilità intrinseca si è manifestata in modo nefasto con il crollo parziale della struttura avvenuto il 14 agosto 2018, determinando una situazione di equilibrio statico anomalo e potenzialmente a rischio. Per mezzo di strutture metalliche operanti a sbalzo dalle pile è stato possibile effettuare la calata dei blocchi di impalcato orditi tra una pila e l’altra in seguito al taglio degli appoggi. Le pile, invece, sono state smontate per mezzo di 2 gru cingolate con braccio tralicciato ad alta capacità che operando in parallelo erano in grado di movimentare intere sezioni longitudinali di impalcato  in porzioni di massa pari a circa 500 tonnellate. Per la prima volta in Italia, sono state realizzate enormi vasche di acqua caricate con candelotti di dinamite che hanno generato colonne di acqua nebulizzata alte 40 metri. Sono stati appesi al ponte migliaia di sacchetti riempiti di acqua in corrispondenza delle zone minate; superficie dove avrebbe impattato il ponte è stata coperta con teli in tessuto non tessuto e sono stati disposti lungo tutto il perimetro irrigatori ad alta portata per abbattere ulteriormente le polveri. La detonazione del troncone di levante è avvenuta in completa sicurezza il 28 giugno del 2019 dopo appena 6 mesi dall’inizio delle operazioni di demolizione. I rilevamenti effettuati durante il crollo hanno dimostrato l’efficacia delle opere di mitigazione.


Gita in Alta Langa

19 giugno 2021

Percorrendo strade dell’Alta Langa poco battute dai consueti itinerari turistici, abbiamo conosciuto antichi saperi come l’arte della lavorazione del legno nell’atelier di un artigiano di Pamparato e quella della stagionatura dei formaggi nelle cantine di Val Casotto.  Abbiamo ammirato i dipinti della chiesa di San Biagio a Pamparato e siamo entrati nelle stanze del Castello di Val Casotto dove si svolgeva la vita più privata della famiglia di Vittorio Emanuele II, avendo l’opportunità di conoscere tra l’altro la figura della Principessa Clotilde.

Degustazioni di formaggi, polenta e torta tipica di farina di mais.

La giornata si è chiusa con una merenda sinoira consumata in un castagneto: ci sono stati proposti vari prodotti a base di castagne, dal pane alla confettura, alle castagne sciroppate, alle torte, il tutto innaffiato con birra di … castagne.

Un giorno non è molto, ma si è ricreata quella bella atmosfera di allegria e amicizia che ci accompagna sempre nei nostri viaggi e che è di buon auspicio per il futuro.

Tra una visita e l’altra, non abbiamo dimenticato di approfittare delle eccellenze gastronomiche della zona, tra assaggi di formaggi, polenta e torta tipica di farina di mais.

La giornata si è chiusa con una merenda sinoira consumata in un castagneto con  prodotti a base di castagne, dal pane alla confettura, alle castagne sciroppate, alle torte, bevendo birra di … castagne.

Un giorno non è molto, ma si è ricreata quella bella atmosfera di allegria e amicizia che ci accompagna sempre nei nostri viaggi e che è di buon auspicio per il futuro.